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Archivio di Stato di Prato

2.1 I primi secoli

◈ Il primo biglietto di un gettatello ◈

Il primo registro dell'Ospedale della Misericordia quasi interamente dedicato alla registrazione delle spese sostenute per la cura dell'infanzia abbandonata e in difficoltà risale agli anni 1333-1361 (nell'intitolazione si legge: Questo libro è della chasa de poveri della Misericordia di Prato [...] e scrivecisi suso choloro che debbono avere cioè medici e balie e fanti).
Al suo interno si conserva il più antico biglietto di accompagnamento lasciato con un gettatello al momento del suo abbandono in ospedale: 

Dato a lo spedale de la Misericordia. E sell'è maschio abia nome lacopo, se ll'è femina abbia nome Giema a le fonti. E fatelo bene covernare: e vi serà bene meritato e celato porrassi in su l'altare, sichè bene lo saprete ora.
Fuci rechato lo detto fanciullo la vilia d'Ongni sancti MCCCXLIII

In particolare, il bambino, battezzato con il nome Santo in ricordo del giorno del suo ritrovamento, fu prima affidato a una balia non identificata e, quindi, a due balie di Traserra, nel contado di Bologna; rientrò nell'Ospedale della Misericordia il 15 novembre 1345. Nell'ultima registrazione che lo riguarda è chiamato Santino.

◈ La cura dei gettatelli nell'Ospedale del Dolce ◈

L'attività di cura in favore dei gettatelli dell'Ospedale del Dolce è attestata per la prima volta in un registro di uscita che riporta tutte le spese sostenute dall'ospedale e, dunque, anche i pagamenti alle balie: il primo pagamento a una balia del Dolce è datato 7 agosto 1347.
Il primo (e unico) registro del Dolce dedicato invece specificamente alla cura dei gettatelli che si sia conservato fu redatto tra il 1404 e il 1432.

◈ Gettatelli apprendisti pittori ◈

Nel 1580 due gettatelli dell'Ospedale della Misericordia e Dolce furono affidati al servita pratese Raffaello Chiari (+ 1604), pittore, doratore e organista che a Prato eseguì la decorazione dell’organo della Pieve di S. Stefano (1571), la doratura e sei figure per il ciborio del SS. Sacramento in S. Domenico (1578), la doratura della predella dell’altare e cinque quadretti con i misteri della Madonna nella chiesa di S. Maria del Soccorso (1584) e uno stemma sulla porta del Palazzo del Comune (1591).

Bastiano di Piero Gatti, messo dal Consiglio generale della terra di Prato, di età d'anni dodici, cioè 12;
fu battezzato a dì 15 d'ottobre 1565 a Libro de batesimo. Ebe licentia da signori operai sotto dì primo di ottobre 1580 per andare a stare con don Raffaello Chiari per insegnarli dipignere e mettere a oro, legiere e scrivere e a spese di detto don Raffaello chalzarlo e vestirlo, custodialo e tenerlo in casa sua [...].
Bernardo dal Poggio a Caiano vene d'età d'ani cinque e à ora anni sette et nome Domenico.
Ebe licentia da signori operai sotto dì primo di ottobre 1580 per andare a stare con don Raffaello Chiari per insegnarli dipingnere e mettere a oro e legere e scrivere e a spese di detto don Raffaello calzarlo e vestirlo e tenerlo in casa sua e custodialo e ridurlo a boni costumi [...]

L'affidamento rappresentò i due ragazzi un'opportunità per sviluppare il proprio talento e trasformarlo in un vero e proprio mestiere. In particolare, Bastiano (Sebastiano) di Piero Gatti (1565-1620), si iscrisse all'Accademia del disegno fiorentina e acquisì una certa fama come pittore e doratore: a lui si devono una Madonna per la Compagnia del Rosario di S. Domenico (1608), il restauro di un crocifisso in terracotta per la chiesa di S. Silvestro, la realizzazione di un crocifisso ligneo per l’altare della Compagnia del Nome di Gesù in S. Domenico (1619). Anche il figlio di Bastiano, Tommaso (+1675), fu pittore e doratore, così come il nipote Niccolò, attestato come doratore.

◈ Dove sono i gettatelli? ◈

Alcuni registri dell'archivio dell'Ospedale aggregano i dati relativi ai gettatelli secondo le località di residenza delle balie affidatarie: per ogni località sono quindi riportati il numero di matricola e il nome del bambino, il nome della balia a cui è affidato con l'indicazione di eventuali visite di controllo dell'ente ospedaliero, identificate dalla formula "visto/vista".



Ultimo aggiornamento: 10/06/2025