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Archivio di Stato di Prato

2. L'Ospedale della Misericordia e Dolce di Prato

Stemma del Comune di Prato e dell'Ospedale
Quaderno di spese, 1592-1596 (ASPo, Ospedale della Misericordia e Dolce, 4650).

La cura dell'infanzia abbandonata e in difficoltà a Prato presso gli enti ospedalieri è attestata dal 1244 e si conclude nel 1895.
La redazione e la tenuta della documentazione relativa a questa specifica funzione parte per l'Ospedale della Misericordia dagli anni '30 del '300, continuando ininterrottamente con l'Ospedale della Misericordia e Dolce fino al 1895.

Grazie alla cura con cui questi istituti registrarono e annotarono le spese sostenute, dall'ingresso all'uscita dalla tutela ospedaliera (per morte prematura o termine del periodo di assistenza), è oggi possibile ricostruire la vita di bambini e bambine appartenenti agli strati sociali più fragili della popolazione.

Insieme ai più piccoli, protagoniste di questa documentazione sono le donne, ossia le balie che li ricevevano in affidamento, dietro corresponsione di un salario.
Emerge quindi un articolato sistema di assistenza, che sfociava in un altrettanto articolato sistema di relazioni centrato intorno ai cosiddetti gettatelli.
I gettatelli sono infantes [...] reietti et eietti a gremio matrum: così li definisce la lettera dell'8 agosto 1244 di Ildebrando, vescovo di Fiesole, che invitava i fedeli a elargire donazioni in favore dell'Ospedale della Misericordia e che costituisce la prima attestazione della cura dell'infanzia abbandonata e in difficoltà a Prato.
I gettatelli, illegittimi o legittimi, sono i più fragili tra i fragili, i più indifesi tra i poveri. Proprio per questo è la comunità a provvedere al loro mantenimento e alla loro educazione attraverso l'assistenza ospedaliera: sono figli di tutti, figli di un'intera comunità

Una volta entrati in ospedale venivano identificati come appartenenti al loro luogo di cura: a Prato i bambini dell'ospedale avevano la loro identità nel nome proprio, scelto dall'ospedale, seguito, almeno fino al 1817, dal "cognome" delli Spedali.

Pur nelle specificità di ogni periodo, la documentazione legata all'infanzia abbandonata e in difficoltà mantiene costante la propensione a registrare ogni particolare della vita di questi piccoli ignoti: viene sempre indicato il momento del ritrovamento, la modalità di ingresso in ospedale, la presenza di oggetti o biglietti, l'imposizione del nome e, dal 1817, del cognome, l'affidamento a balia e la causa di uscita dalla tutela dell'ospedale. Nei dettagli si hanno tutte le variazioni possibili di destini accomunati dalla medesima condizione.

 

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Ultimo aggiornamento: 10/06/2025