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Archivio di Stato di Prato

Concerti di fabbrica

Tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900, al fine di avvicinare la musica classica ad un pubblico diverso da quello nobile e borghese, iniziarono a tenersi all’interno delle fabbriche di molte città europee concerti destinati ai lavoratori.
Questi concerti, denominati appunto “di fabbrica”, hanno assunto nel tempo diverse forme e significati, riflettendo cambiamenti culturali, sociali e politici.
A Prato le prime testimonianze di concerti di fabbrica risalgono al 1937 e sono collegate all’attività della sezione comunale dell’Opera Nazionale Dopolavoro. In linea con la propaganda di regime, questi eventi avevano lo scopo di migliorare il morale degli operai, rafforzare il senso di appartenenza, diffondere la cultura musicale fra il popolo e promuovere l’unità nazionale.
Sicuramente legato alla necessità di sollevare il morale è il drastico cambiamento nella scelta del repertorio da eseguire tra i primi concerti, dove troviamo brani di opere di grandi autori di musica classica, e quelli realizzati nel periodo bellico, dove si afferma un repertorio più popolare costituito da canzonette e brani orchestrali molto amati dal pubblico dell’epoca, a carattere scherzoso o sentimentale. Si noti anche, nell’elenco dei brani da eseguirsi nel 1942, oltre ai nomi di alcuni tra i principali autori della canzone italiana del ventennio, anche quelli di autori della tradizione napoletana, come Rodolfo Falvo, e milanese, come Giovanni D’Anzi.



Ultimo aggiornamento: 04/07/2025