Gli archivi di persona possono offrire una prospettiva unica sulla storia e sull'evoluzione della musica, mostrando le connessioni personali, i processi creativi, le influenze culturali e le dinamiche sociali che hanno plasmato la musica nel corso del tempo.
Fra gli archivi di persona conservati presso l’Archivio di Stato di Prato è presente quello di Italo Martelli (1848-1911) che, fra le varie cariche ricoperte, fu membro del Consiglio dell'Accademia del Teatro Metastasio e della Società dei Misoduli. Il suo archivio, donato al Comune nel 1945, comprende 6 diari teatrali, fra i quali i due esposti, costituiti da appunti inerenti a rappresentazioni e ad artisti lirici.
Il diario delle opere in musica e delle rappresentazioni in prosa tenute al Metastasio dal 1860 al 1911 offre sia un interessante spaccato sulla vita culturale cittadina tra ‘800 e ’900, sia informazioni sulle varie tipologie di spettacoli offerti: concerti, farse, commedie, tragedie, drammi, vaudeville, parodie ma anche prestidigitazione, illusionismo e balli.
Vi si riportano inoltre i nomi delle compagnie e degli artisti e, talvolta, il prezzo dei biglietti e l’ammontare di spese e incassi.
Il secondo diario riporta, per le sole opere liriche, l’elenco e le date delle rappresentazioni messe in scena al Metastasio e in altri teatri italiani dal 1860 al 1914, oltre ai nomi dei diversi esecutori e direttori d’orchestra.
Un altro archivio di persona conservato nell’Archivio di Stato di Prato è quello del canonico e storico Stefano Baldini (1877-1942).
Baldini, maestro di storia nel Seminario vescovile di Prato e, successivamente, maestro elementare, fu un appassionato studioso di storia locale, in particolare di storia ecclesiastica. Baldini fu anche tra i fondatori della Società Pratese di Storia Patria, istituita nell’ottobre 1916 al fine di promuovere lo studio della storia di Prato e del suo territorio.
Fra le varie opere inedite di Baldini si annovera il testo del melodramma a carattere sacro Paolo di Tarso, presente in due stesure manoscritte non datate. L’opera racconta la storia d’amore tra l’ufficiale romano Tiberio e la giovinetta ebrea Ester che si intreccia a quella di Paolo di Tarso, giunto a Gerusalemme al fine di evangelizzare ebrei e gentili.
Fra le carte di Baldini si conservano inoltre vari documenti, originali e in copia, da lui raccolti o trascritti nell’ambito delle ricerche storiche condotte.
Si espongono, per il loro rimando al mondo della musica, una pagina tratta da un inserto di fogli contenenti la trascrizione di un registro di deliberazioni e ricordi dell’Accademia degli Armonici di Prato dal 1773 al 1783, contenente il ricordo di una recita con accompagnamento musicale rappresentata il 27 novembre 1777 nell’oratorio dell’Accademia, seguita da un concerto di violoncello, e la copia settecentesca di una lauda scritta nel 1541 per essere cantata in processione per chiedere a Dio di liberare Prato dal flagello del terremoto, che proprio in quell’anno aveva colpito Barberino di Mugello provocando danni anche in città.